La volta craniale è composta da osso frontale e ossa parietali.
L’osso frontale, protegge il cervello – i lobi frontali più immediatamente.
Esso si articola con molte ossa:
– alle estremità laterali delle sopracciglia con le ossa zigomatiche;
– posteriormente con le ossa parietali;
– internamente con le piccole ali dello sfenoide, l’etmoide,le ossa lacrimali;
– verso il naso con le ossa nasali e mascellari;
– invece, lateralmente, con le ossa temporali a volte si tocca a volte no.
E’ un osso evidente, guardando una persona. E’ molto robusto, anche perché più facilmente a rischio traumi.
Andando verso l’interno troviamo il collegamento con altre strutture; il suo periostio si unisce ad un foglietto della dura madre,mentre l’altro foglietto durale e intimamente connesso con le altre meningi,aracnoide e pia madre,insieme alle quali avvolge il cervello – nel nostro caso i lobi frontali ,destro e sinistro. Al centro dell’osso, internamente, è inserita la falce cerebrale (dura madre), che divide i 2 lobi (uno per ogni emisfero cerebrale).
Se consideriamo il “movimento respiratorio primario”, quest’osso si espande verso l’esterno nella parte vicina alle orbite, mentre la parte centrale,sutura metopica, va verso l’interno.
Il fatto importante di tale movimento è che deve avere un’armonia con le strutture sottostanti e con le ossa confinanti succitate. Il “movimento respiratorio primario” inizia dal liquor, dalla sua circolazione, dalla sua Potenza Vitale.
Credo non sia un caso che la maggior parte di tale liquido è prodotta dai ventricoli cerebrali, che attraversano “internamente” i vari lobi. Questo liquido è “la scintilla che muove” (come diceva Sutherland) :
– i ventricoli si espandono e ritraggono
– il loro movimento respiratorio (espansione – inspirazione / restrizione – espirazione) provoca un movimento nel tessuto nervoso
– le meningi seguono,a loro volta, il movimento suddetto
– sarà naturalmente coinvolto l’osso frontale.
Se per qualsiasi motivo una di queste strutture avesse una restrizione, condizionerà il resto. Questo riguarda anche restrizioni che possono interessare le ossa confinanti.
Il principio è l’ “olismo” : ogni parte è collegata col tutto.
Ciò potrebbe anche inficiare le funzioni dei lobi frontali: il linguaggio,i movimenti corporei, tanto per fare qualche esempio.
L’operatore craniosacrale contatta con le mani l’osso frontale per “sentire” le zone che hanno un movimento ristretto. Nell’ascolto si trasmette quiete e rispetto dello spazio.
L’ “Intelligenza” corporea ritrova il suo “spazio” ed il “tempo” per ritrovare la sua fisiologica ritmicità, lasciando andare le restrizioni dovute ad adattamenti.
Essendo il corpo un Unità, la restrizione di movimento dell’osso frontale e strutture adiacenti può derivare anche da strutture più lontane, che saranno altresì coinvolte nell’ascolto.
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